giovedì 29 novembre 2012

Due parole con i Rio Mezzanino




Rio Mezzanino per la prima volta in palude per gridare forte Love is a radio. Love is a radio è un appello, un sospiro, una speranza, un saluto, ma è soprattutto il titolo del loro nuovo album dato alle stampe da poche settimane per Burriccu Records (stupendo il suo simbolo), edizioni ABuzzSupreme. Un disco molto elegante, anzi raffinato, che gira spesso sul mio lettore cd. Pure ora, in attesa della blog-intervista, le sue melodie stanno facendo gradita compagnia a tutta la palude. Voci di donna, voce di uomo (i Rio Mezzanino sono due e due), coretti e chitarre morbide, una sezione ritmica presente, ma non invadente, questo è Love is a radio.
Secondo cd sulla lunga distanza, meditato, è un album dove sembra niente sia stato lasciato al caso, da veri professionisti quali sono i quattro fiorentini: Antonio Bacchiuddu, voce, profonda e inconfondibile, accompagnata da quella di Oretta Giunti (batteria), Federica Fabbri (chitarre), Leonardo Baggiani (basso e cori). Formatisi nel 1997, dopo molti concerti, prove e sbattimenti, hanno dato alle stampe il loro primo cd nel 2008 (Economy with Upgrade), raccogliendo sempre più soddisfazioni. Teatro, cinema, libri, i Rio Mezzanino hanno toccato poi quasi tutte le arti. Potevano non sperimentare la blog-intervista? … Pronti?      
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mercoledì 28 novembre 2012

Ho intervistato Zio Scriba per il sito di Smemoranda

Oltre a leggere e scrivere molto, tu hai anche un blog, seguitissimo, pieno di commenti di altri blogger, tra i quali ci sono spesso io. Come riesci a mandare avanti tutte queste attività di scrittura? Cosa ha dato a te come scrittore, il blog? … in generale e per questo romanzo. 
Quella del blog è stata una delle avventure più entusiasmanti e inaspettate della mia vita: nata per caso e decollata alla grande. Chi avrebbe mai detto che una cosa scritta nella solitudine del mio eremo, nell’isolamento siderale del mio scriptorium, poteva diventare visibile nel mondo, e venir presa d’assalto da decine di meravigliosi lettori? ...

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lunedì 26 novembre 2012

Due parole con i Drunken Butterfly



Ritornano in palude i Drunken Butterfly, ritornano con un disco da ascoltare per bene pezzo dopo pezzo. Ancora una volta sostenuto dalla bolognese Irma Records, label sofisticata come poche, Epsilon coinvolge e sconvolge per la sua forza morale, i riferimenti alti, il tono molto indignato. Un cd non facile, per questo da segnalare. I Drunken Butterfly, sono degli intellettuali che fanno musica elettronica, lo dimostrano le otto tracce del nuovo album: Dante accanto ad Alice nel paese delle meraviglie, La strada di Cormac McCarthy e la crisi della politica, la storia di Arianna e del Minotauro e il nuovo rock italico …
Epsilon è stato cullato e curato dai Drunken Butterfly negli ultimi due anni. Concepito, composto, arrangiato, suonato e registrato in un casale di campagna nelle colline del loro maceratese, tra l’estate del 2011 e la primavera del 2012, è un ritorno agli inizi della musica di questa farfalla ubriaca, con la sapienza tecnica e le esperienze di un decennio. Come ogni loro uscita è stata una sorpresa, qualcosa di diverso dal precedente L’ultima risata, presentato su questi schermi nel 2010. Ritmo sostenuto, umore nero, un mondo impazzito, come indica la fantastica copertina. Cosa potranno dire di più? Pronti?      
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sabato 24 novembre 2012

Una paura fottuta - racconto inedito


L’altra sera me ne stavo tranquillo nella mia cucina a mangiare un bel trancio di pizza. Quella con la scamorza e i capperi. I capperi glieli avevo aggiunti io perché mi piacciono, li ficcherei dappertutto. La birra riempiva il mio bicchiere. Birra del frate, bionda, quella doppio malto, una delle poche birre che bevo (di solito bevo vino, ma con la pizza, bionda del frate).
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giovedì 22 novembre 2012

Due parole con Alex Snipers Experience



Arriva in palude Alex Snipers Experience, cantautore di strada, chitarra e voce come poche in Italia. Arriva con un disco live, Familiar To Someone Liv…Ing In action, ambito a lui molto congeniale. Alex è un’artista coscio che la sua arte è ben rappresentata dal vivo, dove sperimenta ed opera in diretta, traendo energia dal contatto con il pubblico. La stessa energia che si ritrova in questo nuovo cd dalla copertina citazionista: il Vietnam di Apocalypse Now, la scena iniziale con il napalm usato per deforestare/massacrare e i Doors come colonna sonora di un’epoca, The End.
Perché questa copertina? Sarà ovviamente una delle domande della blog-intervista. Forse perché la sua musica trae spunto da quel periodo, rock acido con riferimenti molto precisi, tra Neil Young e i Jefferson Airplane, Byrds, Grateful Dead … e ovviamente Jimi Hendrix Experience. Però Alex filtra questi miti, con la sua chitarra e voce, da vero e proprio buskers delle nostre zone. Una semplicità nell’esecuzione, pari alla preparazione. Come questo disco, fresco e diretto, nato dalla scelta non facile di tre ore di materiale. Ne è uscito un cd di 62 minuti, intenso, vivo, vibrante. Vibra ora, nel mio lettore cd… pronti?
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mercoledì 21 novembre 2012

Verità su Gaza

Come Vittorio Arrigoni al tempo di Piombo Fuso, oggi Michele Giorgio è l'unico giornalista italiano nell'inferno di Gaza, e può quindi raccontare cosa succede realmente. Niente veline o censure, ma notizie di prima mano. Una cosa fondamentale nell'epoca del web, dove tutto è più libero e circola facilmente, ma allo stesso tempo tutto è più manipolabile. Per questo, se volete saperne di più, vi invito a leggerlo su il manifesto.

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lunedì 19 novembre 2012

Due parole con i Three Second Kiss



È un vero onore ospitare su questi schermi i Three Second Kiss, per la prima volta in palude. Un gruppo dell’alternative rock di casa nostra di livello internazionale, con una storia quasi ventennale alle spalle, sei dischi, collaborazioni cult e la voglia sempre intatta di suonare e spaccare dentro (ma anche fuori). I Three Second Kiss, istintivi e intellettuali allo stesso tempo, lo sono sempre stati, ma oggi ancora di più, come lascia ben intuire la copertina del nuovo cd dato alle stampe da qualche settimana per Africantape: Tastyville, con i colori de La tigre e il serpente ad annunciare la forza selvaggia dei nove pezzi dell’album.
Antonio Ligabue, artista rock senza tempo, sulla copertina di un disco, è una scelta etica ed estetica ben precisa. Il terzetto bolognese lo ha scelto per annunciare chiaramente un punk-rock diretto e senza fronzoli. Canzoni capaci di risolverti la giornata (ma anche di complicarla), canzoni che centrano il tuo karma. Diresti che sono dei ragazzini per la forza di certi attacchi da vero power-trio voce, chitarra, basso, batteria, che stanno provando ancora adesso. Infatti l’intervista potrà iniziare un po’ dopo le consuete 21,30, Sacha Tilotta, batteria e registrazione del disco, arriverà subito dopo le prove, lasciando Sergio Carlini e Massimo Mosca a riporre gli strumenti. Sarà molto carico e avrà ancora polso? Vedremo … 
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sabato 17 novembre 2012

Vino, firme, banchetti e travolgenti passioni

Se non fossi ormai un irrimediabile alcolista che fa le ore piccole (ieri notte ad assaggiare del buon vino friulano in un'enoteca della zona), questa mattina sarei andato a firmare e convincere a firmare per i Referendum Lavoro (vengo sabato prossimo), per tentare di ritornare a quel minimo di civiltà che c'era prima del Governo Monti, disgraziatamente insediatosi un anno fa. Pochi ne parlano, le televisioni del regime zitte, perchè rappresentano la vera alternativa allo sfascio attuale. E allora ne parlo io, invitandovi a leggere, interessarvi, diffondere il messaggio nei vostri blog e firmare ...
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giovedì 15 novembre 2012

Due parole con Leaves & Stone



Una copertina calda e soffice, come la  musica dell’esordio di Leaves and Stone, one man band ideata da Giacomo Manfredi, questa sera per la prima volta in palude. Un progetto nato solista nel 2011, attorno al quale si sono poi avvicinati altri musicisti, per fare insieme The Dancer, ep dato alle stampe da qualche settimana per Treehouse Lab. Altri suonatori si sono poi aggiunti per i live, che si annunciano molto suggestivi, a partire dalla calda voce di Giacomo, calda come un maglione blu, al violoncello di Daniele Fiammetti, al piano di Ruggero Frasson
Solo sei pezzi purtroppo, i quali però sono sufficienti per mostrare le doti di questo giovane musicante, tra il pop internazionale e la malinconia più intimista, il nu jazz e atmosfere cinema. Non a caso cita tra i suoi esempi gente come Damien Rice, Coldplay, Sigur Rós, The Cinematic Orchestra, e ascoltandolo bene tali influenze si possono sentire. Questo però non ha impedito a Leaves and Stonedi trovare la sua strada, per proporre con stile la nostra musica più amata. Sì, direi proprio che stile e idee non mancano. Serve solo che si faccia conoscere. Quale occasione migliore della palude? Pronti?
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mercoledì 14 novembre 2012

Controllati fin nelle mutande

Finalmente sono arrivate, le mie mutande preferite: dei boxer che non trovavo più nei negozi qua in giro. Le ho trovate nel web (c'è di tutto, signora mia), in un negozio pugliese. Già, dalla Puglia al Veneto, per le mie mutande. Ma non è questo il problema, il problema è che da quando ho cercato in Rete queste mutande, ora, ogni volta che apro un sito che ha della pubblicità, sono invaso da pubblicità di mutande. Questo per dire, del controllo sistematico al quale siamo sottoposti. Sono stanco, fosse biancheria femminile, potrei trovarla pure istruttiva e divertente, ma sempre mutande da uomo non mi interessano ... basta! Ne ho già fatto una scorta per i prossimi anni.

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lunedì 12 novembre 2012

Due parole con gli Honeybird & the Birdies



Ritornano in palude Honeybird & the Birdies, ed è un gran piacere per la mente e le orecchie. Quando sento loro, penso che la vita sia carnevale, nel senso più vero del termine: dalla gioia di travestirsi e cambiare i ruoli, fare festa, libagioni, carnalità e tanti colori che si mischiano. I colori del mondo, contenuti nella loro musica, a partire dal mitico Charango, strumento boliviano sul quale ci siamo soffermati nell’intervista scorsa (lo trovate in foto cliccando su Charango nelle etichette del blog), alla base di questo nuovo disco uscito per La famosa etichetta Trovarobato, con la produzione artistica del sempre più presente Enrico Gabrielli, You Should Riproduce.
You Should Riproduce, questo disse la ginecologa dopo una visita di routine a Monique, cantante e polistrumentista del gruppo. Da qui, dall’assurda idea scientifico-integralista che ogni donna debba riprodursi soltanto perché in grado di farlo, nacque la prima canzone, che ha poi dato il nome all’album. Le vie dell’arte sono infinite, mi sembra il minimo si possa pensare. Attorno al primo pezzo, sono poi nate le altre nove spezziate canzoni dell’album, che ascolto dopo ascolto me lo fanno definire al di là del concetto di world music. Ma avremo modo di parlarne con MoniquehoneybirdMizrahi, Paolap-birdieMirabella, e Federico walkietalkie-birdCamici. Pronti? …
Ci diranno pure il vincitore di You Should ReproDANCE
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sabato 10 novembre 2012

Liberate i vostri blog dal captcha



Quando vado a commentare in qualche blog che ha ancora il captcha (si, ancora il maledetto verifica parole, che ti prende pure per le palle : dimostra di non essere un robot), mi sembra di essere Sherlock Holmes con la sua lente d'ingrandimento. In realtà, anche con quella non riuscirei a capire che cavolo c'è scritto, perchè è diventato ormai impossibile capirlo (ed io, ci vedo molto bene). Invito chi ancora lo tiene attivo, ad eliminarlo. Si fa presto e non ci sono problemi. Per levarlo: PERSONALIZZA - IMPOSTAZIONI - POST E COMMENTI - MOSTRA TEST DI VERIFICA? QUI DITE NO, e poi SALVA IMPOSTAZIONI per tornare al vostro Blog liberato con VISUALIZZA BLOG.
Propongo un NO CAPTCHA DAY, una giornata dove mettere tutti insieme un semplice messaggio per eliminare questa maledetta ed inutile barriera per la libera comunicazione. Inventiamoci un simbolo, uno slogan, una sigla … quello che volete.

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giovedì 8 novembre 2012

Due parole con i 4 Axid Butchers



4 Axid Butchers per la prima volta in palude, e sento già la coda che batte forte. Sì, perché questa band di origini bresciane, ma di fatto internazionale, è in grado di aumentare la pressione come poche altre, e con questo loro terzo loro album, dato alle stampe per G04, ancora di più. Se leggete di loro in giro, sentirete che sono più conosciuti all’estero (vivono tra Brescia e la Germania, in particolare Monaco e Berlino), hanno fatto e faranno un sacco di concerti fuori dai patri confini, e se li ascolterete vi sembreranno poco italiani (potete accedete allo streaming gratuito sul mensile Rolling Stone, cliccateci sopra e sentirete che bomba).
Villa Gasulì è il sentito omaggio alla casa sulle colline bresciane che si affacciano sul lago di Garda (praticamente sponda opposta alla mia, ma stessa sintonia), dove da anni i 4 Axid Butchers fanno tante cose. Tante cose a partire dalla musica, ma non solo: scultura, pittura, installazioni. E quando fanno feste, cambiano i brutti euro in valuta Gasulì. Geniale. Geniale come la grafica dell’album, nata sulle immagini di questo loro luogo d’arte… e così sono le otto canzoni dell’album, dal ritmo indiavolato e l’etica punk. Pronti?    
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mercoledì 7 novembre 2012

Thunderbird e la libertà della Rete

Mi è andato in tilt Outlook Express, il programma di posta elettronica che ho usato da quando navigo in Internet. L'ho cambiato, installando subito Thunderbird, e devo dire mi trovo bene, nonostante il nome un po' militarista e fallocratico (letteralmente significa Uccello del tuono). Il simbolo è simpatico, come del resto quello di Mozzilla Firefox, usato ormai da anni per navigare nel web (la volpe rossa abbracciata al mondo, sembra il gatto GoodyGoody) e poi, cosa bella, sono programmi gratuiti. Lo usate anche voi?
A proposito di libertà della Rete/con la Rete/sulla Rete, ho letto un'interessantissima intervista a Richard Stallman, il guru del software libero, su il manifesto di venerdì 2 novembre 2012.
Ne consiglio la lettura cliccando qui

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martedì 6 novembre 2012

Due parole con i Cheap Wine


Per la prima volta in palude i Cheap Wine, gruppo di autentico culto, attivo da 1997, con otto album alle spalle e una reputazione intatta come pochi. Non si sono mai venduti, hanno sempre fatto quello che volevano, autoproducendosi per riuscire a fare ogni volta un ottimo vino a buon prezzo. Ottima anche l’annata 2012, con questo nuovo cd, Based On Lies (basato su falsità), il nono della serie, dopo l’acclamato album dal vivo di due anni fa. Secondo i Cheap Wine, ad essere basato su falsità, è il mondo attuale, il neoliberismo trionfante sulle macerie, capace ancora di colpi di coda e di strategie della tensione emotiva. Punto di vista che coincide con il mio, come potrete immaginare.
Undici pezzi di grande rock, tra ballata da deserto, swing, puro rock’n’roll, canzone d’autore, per raccontare, a loro modo, la società occidentale ai tempi della crisi. Smarrimento, rabbia, prese per il culo da parte dei media, manipolazione delle notizie, crisi e disperazione per chi sta perdendo tutto e non ha manco gli strumenti per capire, perché anni di lavaggio del cervello l’hanno reso incapace di reagire; ma il loro, intendiamoci, non è un deprimente telegiornale: citano Tom Waits e pensano a Noam Chomsky, hanno un video surreale e simpaticamente horror (Waiting On The Door, ora tra i preferiti sul mio canale YouTube ALLYDIEGO). Per questo gli ho voluti ospiti in palude. Pronti?
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lunedì 5 novembre 2012

You Should ReproDANCE ... sbizzarritevi

Lunedì 12 novembre torneranno in palude Honeybird & the Birdies, coloratissimo gruppo con due ragazze e un ragazzo a presentare un nuovo disco stupefacente, You Should Reproduce, uscito da qualche settimana per Trovarobato. Di solito non annuncio mai in anticipo chi intervisto sul blog, ma questa volta lo faccio perché quel giorno annunceremo in anteprima il vincitore del loro pazzo, pazzo, pazzo gioco (ma serio), You Should ReproDANCE, al quale vi invito a partecipare ... c'è tempo fino a domenica. 
Di che si tratta? Scopritelo cliccando qui.

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domenica 4 novembre 2012

Cinema italico




Reality di Matteo Garrone  
Un vero capolavoro, e potrei fermarmi qui. Ci sono delle facce, ma delle facce, dei corpi, dei corpi…. delle storie poco viste (o, se si sono viste, mai così). L’intreccio è semplice, quasi banale, una scusa solo per fare del Cinema: c’è un bel tipo che ha un banco del pesce in un povero quartiere di Napoli. Assieme alla bella moglie arrotonda con delle truffe, ma questa vita
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venerdì 2 novembre 2012

Due parole con Valeria Caputo



Per la prima volta in palude Valeria Caputo, cantautrice pugliese che ho amato fin dal primo ascolto, tanto da chiederle di passare da me quasi subito dopo il primo ascolto. Le sue canzoni, quelle del suo primo disco, Migratory birds, colpiscono per quel sound antico (il folk-rock anni 60/70), capace di raccontare un’epoca con una voce calda e intensa. Canzoni attuali, cantate in inglese, in maniera soave, con rispetto per i “maestri” dichiarati (la grande Joni Mitchell), però con un’impronta decisamente personale. E non era facile, perché non è scontato suonare oggi un disco di folk-rock facendo propria e attuale la materia.
Il disco, in uscita per Vintage Factroy Records, sarà presentato domenica 4 novembre a Lugo, nell’Emilia Romagna dove vive. Credo sarà un’occasione da non perdere, questa voce darà molta soddisfazione a chi la vorrà ascoltare dal vivo. Del resto Valeria Caputo ha già un suo bel seguito, testimoniato anche da come è nato Migratory birds, prodotto tramite una sorta di “azionariato popolare” del quale parleremo tra poco (è già la seconda musicista in palude ad utilizzare questo sistema di produzione, vorrà dire qualcosa? … parliamone!). Pronti? …
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