lunedì 19 ottobre 2015

In palude con Emmanuelle Sigal



    NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE blues, jazz, pop, swing
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL Brutture Moderne
SITO O FB DEL GRUPPO
CITTA’:Paris/Bologna
DATA DI USCITA
23 ottobre 2015 

L'INTERVISTA

Come è nato Songs From The Underground?
Songs From The Underground sono raccolte di storie banali, per la maggior parte storie vere e vissute da un personaggio che mi sono creata. Con il tempo sono diventata questo personaggio. È un personaggio incompreso, forse, perché è troppo vitale, sanguigno … senza radici, magari uscito da un altro secolo. Non si sa se è scappato dalla guerra, o è stato abbandonato, torturato. Potrebbe anche essere un clown scappato da un circo russo.
Perché questo titolo? … si sente un riferimento letterario forte. O no?
Certo, molto forte il riferimento letterario. Songs From The Underground è ispirato al romanzo di Fedor Dostoevskij Le memorie del sottosuolo, ma vuole essere anche un omaggio a tanti altri grandi: Bukowski, Tom Waits, Brassens, Jacques Brel, Paolo Conte, Félix Leclerc.
Ho voluto mettere in musica con ironia il conflitto tra la mente e l’anima, l’ossessione di volere toccare l’inaccessibile e di provocare il limite. Scrivere Songs From The Underground è stato un modo di cantare le difficoltà, ma soprattutto non lasciare morire questo personaggio creato da un sogno profondo (che qualche volta si è tramutato in incubo).
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il disco è stato scritto durante il periodo che ho vissuto a Bolzano. Vanja Zapetti, una manager di Bolzano, mi aveva fatto conoscere, per caso, in una noiosissima sera d’estate, i grandi Sacri Cuori. Facevano lì un live con il meraviglioso Marc Ribot. Quella sera scambiai con loro i contatti, e solo due anni dopo ho avuto la fortuna di avere i Sacri Cuori nel mio disco (e io ho partecipato al loro Delone; ho scritto ed eseguito Seuls Ensemble). Inoltre, grazie a loro ho potuto partecipare al festival Strade Blu.
Bisogna dire anche che a Bolzano avevo creato un gruppo e registrato un piccolo disco, che mi ha permesso di girare vari locali e raccontare Songs From The Underground. Volevo però registrar il disco in una maniera più professionale, e l’incontro con i Sacri Cuori e Marco Bovi mi ha permesso di farlo.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Il disco è stato registrato nell’estate del 2014. Abbiamo registrato tutto il disco in tre giorni. Sono rimasta impressionata nel vedere la qualità e la velocità dei musicisti. Sono riusciti a capire al volo cosa volevo esprimere.
Il souvenir che mi e rimasto nel naso e l'odore di fritto misto del ristorante Paradiso Perduto di Venezia. Si mangia e si beve molto bene, ed è anche un bel posto dove fanno musica ogni lunedì. Avevo fatto un concerto lì, e lavorato tre mesi per registrare in tre giorni a Ravenna,
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anzi, questo lo è? Su cosa?
Penso sia come una camminata verso la libertà, la ricerca di un modo di liberarci da ogni condizionamento mentale (ci vogliono scarpe comode, la strada è storta).
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera di Songs From The Underground ?… che ti piace di più fare live?
Blues Train, è il brano che mi rimane sempre in testa e che mi piace fare live. È un treno che scappa da una stazione all’altra, da un’idea all’altra, alla ricerca, semplicemente di un mondo più tenero. È un treno blues perche non trovala stazione giusta: come cercare la ricetta dell’acqua in polvere.
Deep Cold Sea, è ispirato ad una canzone di Brassens, La Non Demande En Mariage.
Mi piace anche My Ass Between Two Chairs, un brano che avevo scritto quando non avevo con chi parlare,  e questo sentimento d'una parte mi rende felice dentro perché avere la capacita di sognare lontano ti da la possibilità di comunicare con gli "intoccabili". In questo brano parlo a Bukowski, un altro tenero incompreso.
Il cd è uscito con Brutture Moderne. Come è nata questa collaborazione?
È legata sempre ai Sacri Cuori. Francesco Giampaoli, bassista dei Sacri Cuori, è sound engineer e produttore di Bruttre Moderne.
Copertina surreale ed elegante, come tutto il progetto grafico. Come è nato tutto questo? Autori e idee …
Sono io l’autrice. Ho iniziato anni fa a praticare la tecnica dei collage, e ho pensato di unire questa “arte” alla mia musica. Il collage della copertina è grande come una cartolina.
I  collage fanno parte del mio quotidiano artistico: vado in un bar pago la birra, rubo ai magazzini … tutto diventa collage, che per me è l’Arte della provocazione. Uso questa tecnica in una maniera dadaista, e ironica.
Come e dove presenterai l’album? …
Presenterò l'album insieme ai miei musicisti: Nicolo Scalabrin (chitarra), Davide Passerini (basso) e Youssef Ait Bouazza (percussione e batteria), e se nel locale ci sarà un pianoforte presenterò qualche brano voce/piano … ho delle date in Emilia, in Toscana e in Alto Adige. Sul mio profilo Facebook, tutti gli appuntamenti sono in aggiornamento. Ci tengo a segnalare la data di Bologna, al Bravo Caffè, il 28 di gennaio 2016.
Altro da dichiarare?
Sì, certo: i francesi hanno scoperto Paolo Conte, adesso è il turno degli italiani scoprire una francese, scoprire Emmanuelle Sigal.

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4 Commenti:

Alle 19 ottobre 2015 alle ore 11:24 , Blogger Ernest ha detto...

beh con un omaggio a Bukowski, Tom Waits, Brassens, Jacques Brel, Paolo Conte, Félix Leclerc ha detto tutto :-)

 
Alle 19 ottobre 2015 alle ore 13:19 , Blogger Elle ha detto...

La copertina è un collage? Bella! :D
E bella la musica (conosco i Sacri Cuori, mi piacciono!)

 
Alle 20 ottobre 2015 alle ore 01:28 , Blogger Alligatore ha detto...

@Ernest
E se l'ascolti ti dirà molto, molto di più ...
@Elle
Sì, un suo collage, e con la musica dei Sacri Cuori c'è più di una parentela.

 
Alle 20 ottobre 2015 alle ore 23:49 , Blogger Alligatore ha detto...

Tra le mie canzoni preferite, di un album tutto da ascoltare, segnalo: My Ass Between Two Chairs, che sembra un classico del folk-rock di protesta (da Dylan in giù) al primo ascolto, poi la canzone che ha dato nome al disco, forte e decisa, Si e Monde una delle poche tracce in francese, Deep Cold Sea, profonda come il mare ...

 

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