giovedì 28 gennaio 2016

Rece d'Alligatore: Dub All Sense


Dub All Sense, BRO
4Weed Records
BRO come BROthers, fratelli, tema fondamentale del terzo disco dei Dub All Sense, gruppo allargato di autentico e vivo dub mediterraneo, ben calibrato, elettrico/elettronico, sempre pieno zeppo di partecipazioni sentite, come quelle di fratelli internazionali/internazionalisti. Bandiere antirazziste/antifa fatte sventolare al ritmo giusto per tutta la durata del disco senza un attimo di tregua.
Dall’intro con frasi celebri, che danno subito la direzione, a Babilonia, primo “vero” pezzo, urlo per un cambiamento a partire dalla propria identità, lanciato da Zulù e Treble, si capisce la forza di BRO. E poi Marina P e la sua Dead or Alive, ecologia rivoluzionaria per corpo e mente, l’esaltazione di leader rivoluzionari in Fallen Solider di Fikir Amlak, l’antifascismo militante di Mc Baco con la sua Fya Pon Dem, il dub/stepper all’ennesima potenza di MrDill Lion Warriah in Automatic Style. Menzione speciale a Pancho Villa, moderno inno di Hector Guerra a un personaggio storico tutto da riscoprire, e P’apparà, dove Luca, voce dei Polina, interpreta nel suo stile particolare un testo che parla di una delle pagine più brutte della nostra Storia recente, quella della “terra dei fuochi”: vuoi solo apparire o magari vuoi aggiustare le cose?, ci chiede.
La mia coda non riesce a stare ferma quando faccio partire BRO … e manco la testa. Stupenda, come sempre, la copertina. Ascoltateli, ballate e fate la Rivoluzione. Tutto in un disco.
p.s. ho usato troppe volte la parola Rivoluzione? … impossibile non farlo parlando di BRO.

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