mercoledì 5 luglio 2017

In palude con gli Shijo - X


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Pop / Trip pop / Alternative
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto):
In macchina (quando non c’è traffico) e in cuffia, possibilmente sdraiati sul letto.
LABEL Autoprodotto
PARTICOLARITA’
L’undicesimo brano è stato aggiunto dopo la chiusura del master, ad un giorno dalla scadenza della consegna. E' volutamente “posticcio” (diverso sia per arrangiamento che per l'assenza del master) ed è stato inserito per sottolineare l'aspetto distorto di tutto il disco. “Eleven” è l'elemento in più che cattura l'attenzione per la sua diversità e rende ancor più sbilenco l'album. ODD TIMES, infatti, è come un pezzo di Tetris che crea casini e buchi irrimediabilmente vuoti ovunque lo si metta.
CITTA’: Teramo
DATA DI USCITA: 05/05/2017

L’INTERVISTA
Come è nato Odd Times?
E' nato in due anni di lavoro, elaborazione, ripensamenti, soddisfazioni, litigi, ricerca, pazienza e grande impegno.
Perché questo titolo? … cosa intendente dire?
“Odd Times” , dal punto di vista letterale vuol dire “tempi dispari”, il disco, infatti, è costituito da molte canzoni concepite in tempi dispari; d'altro canto, però, “odd times” può essere tradotto in senso più ampio come “tempi strani”, ed è proprio questa sensazione di stranezza e di perenne disequilibrio che permea le undici tracce. I tempi dispari, dunque aiutano a tradurre in musica la sensazione di essere sempre in qualche modo “sbilenchi”.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Come anche in passato, abbiamo iniziato a lavorare di getto, senza interrogarci troppo su cosa sarebbe successo, ma con l'idea di voler fare un passo avanti rispetto a quanto avevamo già prodotto. L'idea, quindi, era quella di metterci alla prova e spingerci verso direzioni più lontane dalla nostra confort zone. E in effetti il risultato finale si discosta dalle sonorità che avevamo sviluppato nei dischi precedenti ed ha, quanto meno per noi, un sapore diverso.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
La maggior parte delle volte, le nostre amate trasferte in quel di Bombanella diventano particolarmente impegnative per causa di forza maggiore: tre giorni di neve copiosa, danni e avarie ai mezzi, virtuosi e frizzanti cablaggi audio per riprendere il suono di un pezzo di ferro vecchio che misteriosamente suona meglio del miglior charlie, ambiziose riprese audio con esperimenti hardware presi in prestito da qualche fonico fricchettone. Ad esempio, dopo aver istallato un nuovo setup di preamp, cavi e altre diavolerie, dall’amplificatore del basso usciva la radio (sì.. la radio fm!), e abbiamo perso mezza giornata per cercare di risolvere l’arcano (senza riuscirci ovviamente). In generale, però, ci capitano assurdi imprevisti anche perché facciamo folli programmi di registrazione basati su tempistiche che si reggono solo su coincidenze traballanti più di un tavolino zoppo. E’ questa la magia che pervade le nostre trasferte a Bombanella e ogni creazione degli SHIJO X che si rispetti :D!
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Il concept è emerso in corso d'opera, così come è avvenuto per “if a night”, infatti, ci siamo resi conto della direzione che avevamo preso quando già la stavamo percorrendo. Ed in questo caso il filo conduttore di tutto il disco è il senso di diversità, di stranezza, di diversità, traslato in ambiti e situazioni diverse. Il disequilibrio è la chiave di lettura delle tracce, e allo stesso tempo l'incertezza, intesa come molteplice lettura della stessa realtà, come percorso da intraprendere, come una condizione in cui non c'è niente di certo.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
Questa è una domanda troppo difficile da fare ad una band composta da quattro persone.
In generale la cosa più bella è farsi prendere da ogni brano del disco in modo peculiare e, soprattutto, in momenti diversi (considerandolo il migliore almeno per un lasso di tempo). Se andassimo ai voti, le idee di ognuno di noi non troverebbero nessuna corrispondenza. Ed è proprio questo il bello: è come se l’album vivesse di vita propria e, grazie alle sue molte sfaccettature, si adattasse ad ascolti diversi. Personalmente (Davide), il brano che in questo momento preferisco, che mi piace di più suonare dal vivo e di cui vado più fiero è TEAR (ed ovviamente non mi interessa assolutamente cosa pensino gli altri, perché notoriamente ho quasi sempre ragione io ahaahahah).
Odd Times è un’autoproduzione, uscita con edizioni e promozioni di ABuzzSupreme. Come è stato fare il cd con ABuzzSupreme? Altri nomi da citare?
Con A Buzz Supreme abbiamo già collaborato in passato ed abbiamo molto apprezzato il lavoro svolto, dunque, buttarsi nell'avventura di Odd times con loro è stato piuttosto naturale. Oltre ad aver consolidato un ottimo rapporto professionale, infatti, siamo allineati sulla strategia da intraprendere e condividiamo la stessa idea di lavoro ed una forte stima reciproca.
Altri nomi importanti per questo disco sono Davide Cristiani e il suo Bombanella Studio, che  ha avuto un ruolo fondamentale per la realizzazione di Odd times e grazie al quale siamo riusciti a trovare il suono giusto per ogni brano del disco.
Copertina di forte impatto, che colpisce a prima vista, come ci avete da sempre abituati. Come è nata? Di chi è opera?
La copertina ci ha conquistato da subito! E' inquietante e criptica al punto giusto e lascia uno strano senso di incompreso. Utilizza simboli classici come la mano, l'occhio la spirale che, combinati insieme, danno un effetto tutt'altro che rassicurante. Il lavoro è opera di Jonathan Calugi, un talentuoso grafico toscano che, insieme a Simone Brillarelli, ha curato anche il video di Spiral, primo singolo estratto da Odd times.
Come presentate dal vivo questo album?
La presentazione dal vivo dell'album è ibrida dal punto di vista musicale. Uno degli aspetti che ci interessa di più è la giusta fusione tra suono acustico ed elettronico. Le canzoni acquistano la carica e la forza del suonato ma mantengono una miriade di colori e sfumature grazie all'apporto dell'elettronica. Il punto di equilibrio tra la dinamica degli strumenti e la freddezza dei suoni elettronici è la chiave di lettura della performance che vogliamo portare sul palco.
Altro da dichiarare?
Sì! E’ estremamente bello potersi prendere del tempo per esprimere al meglio la propria visione musicale. Non avere scadenze, non avere obblighi, non dover giustificare niente a nessuno. E’ proprio una bella sensazione. D’altro canto, il rischio è alto perché, mancando un giudizio esterno, si potrebbe cadere in costruzioni sonore autoreferenziali. Però possiamo dirti che ODD TIMES rispecchia totalmente quello che ognuno di noi cercava dalla propria musica. Sarà anche difficile al primo ascolto, ma lo è come la genesi di ogni brano. Se potete, quindi, prendetevi del tempo e fatevi trasportare dal disco per più del classico ascolto mordiefuggi. Troverete delle belle sorprese!

Etichette: , , , , , , , , , , , ,

12 Commenti:

Alle 5 luglio 2017 alle ore 17:57 , Blogger Alligatore ha detto...

Bel ritorno in palude per gli Shijo - X, con questo disco sinuoso, che seti conquista non ti molla più.

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 17:57 , Blogger Alligatore ha detto...

Sì, è così Odd Times, un lavoro lungo 11 intensi pezzi, tutti da ascoltare.

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 17:59 , Blogger Alligatore ha detto...

Un perfetto connubio tra elettronica e strumenti acustici, che credo dal vivo sarà ancora più affascinante.

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 18:00 , Blogger Alligatore ha detto...

Ma ascoltando il disco, a tratti, sembra di avere la band a due passi, sembra sempre stia improvvisando lì, di fronte a te.

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 18:04 , Blogger Alligatore ha detto...

Questo lo si nota di più in pezzi come Lapse, pop particolare, tra i fab four e i Radiohead, oppure nella successiva Origami, elettronica sofisticata con una tastierina senza tempo ...

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 18:06 , Blogger Alligatore ha detto...

Molto intensa anche Parallax con un piano giocattoloso a dare ritmo e un'atmosfera in piena espansione ...

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 18:09 , Blogger Alligatore ha detto...

E perché non citare Drop, dal ritmo sghembo,battiti di mani, coralità e improvvisazione e Weightless, piacevolmente underground tra ritmo e poesia.

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 18:11 , Blogger Alligatore ha detto...

Il finale, Eleven, come dice Davide nell'itervista, si stacca un po' dalle altre, anche per l'atmosfera decadente e liquida, il passo lento e sinuoso dalle venature soul ...

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 18:12 , Blogger Alligatore ha detto...

Gran disco, da ascoltare tutto ... ascoltatelo e ditemi.

 
Alle 5 luglio 2017 alle ore 22:05 , Blogger Unknown ha detto...

È sempre un piacere tornare nella palude💜! È stato un lungo, sofferto ed intrigante lavoro... Siamo contenti che ti sia piaciuto! Davide shijo

 
Alle 6 luglio 2017 alle ore 00:16 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie Davide, piacere mio ... si sente che è un disco sul quale avete messo il fegato e anche qualcosa d'altro, proprio per questo si apprezza di più. Alla prossima.

 
Alle 6 luglio 2017 alle ore 23:23 , Blogger Unknown ha detto...

:)

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page