domenica 16 luglio 2017

In palude con i Mòn

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Indie pop
DOVE ASCOLTARLO Youtube, Spotify, Deezer, Rockit ecc.ecc.
LABEL Urtovox rec.
PARTICOLARITA’
CITTA’ Roma
DATA DI USCITA 12 Maggio 2017


L'INTERVISTA
Come è nato Zama?
Zama nasce dalla necessità di concretizzare un’ossessione, e centinaia di ore di prove.
Perché questo titolo? … che vuol dire?
Cercavamo un nome che ricordasse qualcosa di lontano, un riferimento a un mondo dove anche qualcosa ad oggi comune, potesse risultare misteriosa, spaventosa o strabiliante.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
All’inizio era puro sfogo. Abbiamo iniziato con il genere che ci accomunava: il folk.
Da lì la metamorfosi. Il folk non è più bastato e dopo aver stabilizzato la formazione abbiamo iniziato con la scrittura di Fluorescence, che è stata la prima rappresentazione di mondi a noi più vicini e della direzione in cui volevamo andare.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
La lavorazione del disco è stata accompagnata da diversi episodi… sarebbe difficile sceglierne uno tra tanti!
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Volendo trovare un senso generale del disco potremmo dire che tratta dell’inconscio.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Zama?… che vi piace di più fare live?
Probabilmente ognuno di noi ha la propria canzone preferita, il che rende impossibile individuarne una sola per tutti.
Zama è una produzione Urtovox. Come vi siete incontrati e come è stato lavorare con loro?
Ci siamo incontrati nel più banale dei modi: abbiamo inviato il nostro materiale a diverse etichette, tra cui Urtovox, con la quale abbiamo da subito sentito una forte intesa, che ha dato vita ad un’ottima collaborazione.
Copertina fiabesca, con questo strano personaggio disegnato. Come è nata? Di chi è opera?
La copertina, come tutto il booklet e il primo video, sono nati dalla fusione di carta bianca e della fantasia del nostro meraviglioso grafico Marco Brancato
Come presentate dal vivo questo album?
Essendo gli arrangiamenti parte integrante delle composizioni, nei live, il disco, cerchiamo di variarlo il meno possibile
Altro da dichiarare? 
... !

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11 Commenti:

Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:32 , Blogger Alligatore ha detto...

Gran bell'esordio davvero questo della band romana con un disco bello dall'inizio alla coda.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:33 , Blogger Alligatore ha detto...

Veramente non ha una battuta d'arresto questo Zama, pop-folk-rock malinconico senza esserlo troppo, ritmico senza rompere la schiena.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:35 , Blogger Alligatore ha detto...

Dieci pezzi dieci, uno più bello dell'altro, con rimandi a band tra le migliori degli ultimi trent'anni: dai quasi omonimi Mùm a The Strokes ... ma non vorrei essere fuorviante, i Mòn sono i Mòn.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:36 , Blogger Alligatore ha detto...

Veramente difficile scegliere il pezzo o i pezzo preferiti ...

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:37 , Blogger Alligatore ha detto...

I pezzi, i pezzi preferiti, no i pezzo ... allora mi concentro e provo a dirli.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:39 , Blogger Alligatore ha detto...

Direi subito Lungs brano che apre il disco in modo celestiale, con un'aromonia celestiale, che sale, con ritmo e coralità ... è anche il loro primo singolo. Direi bel modo di presentarsi.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:42 , Blogger Alligatore ha detto...

Poi si sente Alma, pezzo più lento e malinconico del precedente, ma lo stesso ritmo che sale e la voglia di farsi sentire (notevole l'intreccio voci maschile/femminile), seguito da The Flock, dolce e corale indie-folk con una progressione magnifica che ricorda i primi Coldplay.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:43 , Blogger Alligatore ha detto...

... e siamo solo ai primi tre pezzi.

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:45 , Blogger Alligatore ha detto...

Fluorescence ha una chitarrina che non scordi fin dall'inizio, e un'andatura da rock internazionale molto vicino ai The Strokes, anche questo pezzo farà la sua porca figura ...

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:47 , Blogger Alligatore ha detto...

... e che dire di Indigo? ... dall'abile uso delle tastiere, malinconico, sorprendente (dalle soluzioni mai banali)?

 
Alle 16 luglio 2017 alle ore 00:48 , Blogger Alligatore ha detto...

Stanno ottenendo un meritato successo questi cinque ragazzi romani (4 ragazzi e 1 ragazza), e io ora faccio ripartire il cd ... ne consiglio l'ascolto anche a voi.

 

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