mercoledì 27 agosto 2014

Il signor Bovary ... c'est moi?

Questo blog vive di profonde ossessioni miste a travolgenti passioni. Ci sono dei nomi che ritornano, uno di questi è lo scrittore padovano Paolo Zardi. A maggio, alla Salone Internazionale del Libro di Torino, ha presentato il suo nuovo scritto, Il signor Bovary. Un piccolo libro (piccolo nel senso del numero delle pagine, 44), ma grande come scrittura. Un affondare, ancora una volta, i denti nelle chiappe sfatte della borghesia, piccola o media che sia (i confini si sono di molto sfumati, ma ci sono ancora, e Zardi non lo dimentica), rifacendo oggi, alla sua maniera il classico di Gustave Flaubert, cambiandone sesso e qualcosa d'altro.
Flaubert e Zardi
Il signor Bovary, infatti, è un rampante e scaltro direttore di banca dalla vita perfetta e regolare (in questo ricorda il protagonista del recente film inglese Locke), che una sera si ferma qualche ora di più in ufficio, avendo modo di conoscere la donna delle pulizie. Inizia così, quasi per caso, una storia di sesso senza fine... anzi, con una brutta fine (ma non la rivelerò).
Zardi, secondo da sinistra, a Torino
Lui (come i protagonisti di molti racconti di Zardi, non ha nome) a casa ha una famiglia composta da moglie e figlia, e un secondogenito è in arrivo. Lei, Orietta , un marito tanto rozzo, quanto furbo, ha perso un figlio forse perché picchiata dal suo uomo, ne sogna tanti. Leggendo il libriccino, mi sono sorpreso a vedere degli attori nei due ruoli principali: Fabrizio Gifuni, sarebbe un perfetto borghese direttore di banca, mentre Orietta, potrebbe essere Carolina Crescentini, proletaria donna delle pulizie, che chatta su Facebook e ha tatuaggi nascosti.
Crescentini e Gifuni, ideali protagonisti ipotetico film
Tutti gli avvenimenti sono narrati da una voce onnisciente, un terzo personaggio (chi è?... c'è?... esiste?... io non ci credo!), in modo tecnicamente ineccepibile. Si direbbe avvenimenti incalzanti, un susseguirsi di eccessi, divagazioni, storie torbide, banalmente torbide, volutamente banali fino all'eccesso.... riflessioni dotte sulla vita e la società. Basso e alto convivono  perfettamente, in una partita a scacchi dove ogni pedina sembra avere il suo perché (sopratutto quando cade),come dopo la caduta del loro ultimo desiderio...

Sognava di fare il bagno con lei, o di ballare un lento nudi, in salotto. Di mangiare in cucina, un risotto con le zucchine, di guardarsi un film scaricato da Internet. La normalità era l'ultima frontiera della trasgressione; l'imitazione di una coppia sposata che passa una mattina a casa era l'unica cosa che ancora non avevano fatto.
Il signor Bovary, potrebbe benissimo essere uno dei racconti della raccolta di Zardi uscita lo scorso anno presso la Neo, Il giorno che diventammo umani. L'editore di questo è invece la piccola, ma molto interessante Intermezzi, casa editrice toscana. Il romanzo breve è uscito in formato digitale, in una collana dedicata a storie lunghe ottantamila caratteri. Non si trova in edizione cartacea, se non alle preziose presentazioni di Zardi. Io l'ho preso online da Feltrinelli, per due euri e rotti. Cercatelo nel vostro sito preferito, ne vale la pena e si legge facilmente anche al pc (ero scettico, ma le 44 pagine volano sullo schermo, planando perfettamente nel cervello).

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18 Commenti:

Alle 27 agosto 2014 alle ore 10:51 , Blogger S. ha detto...

grazie per il consiglio...lo leggero'.
Mi fa ridere il tuo "vederci " il film già anche con gli attori,
tu leggi il mio consiglio di lettura, che qualcuno già apprezzo' ;)

 
Alle 27 agosto 2014 alle ore 16:43 , Blogger bibliomatilda ha detto...

Ciao, All. Ho letto, seguendo il tuo consiglio, Il giorno che diventammo umani. Ricordo ancora molti dei personaggi di quei racconti, la loro solitudine e quel senso di delusione e di vuoto o, peggio ancora, di indifferenza che spesso segue la loro scelta conformista. Mi procurerò anche questo, così come tu dici, via internet, anche se, non l'ho fatto tante volte. Ma bisogna pure adeguare, un poco, le abitudini ai tempi che cambiano... poco però, eh! :-)

 
Alle 27 agosto 2014 alle ore 20:45 , Blogger Cri ha detto...

E non ce lo vogliamo mica perdere! Venerdì (domani sono libera, yuppie!) lo ordino in libreria ;)

 
Alle 27 agosto 2014 alle ore 21:39 , Blogger francesca ha detto...

L'ho cercato più volte in edizione cartacea ma ... nulla. Non sono ancora pronta per le edizioni digitali... attenderò un miracolo :)
Ciao Ally
Francesca

 
Alle 27 agosto 2014 alle ore 22:24 , Blogger Alligatore ha detto...

@S.
Grazie per la fiducia, e mi fa piacere averti strappato un sorriso: sì, molto spesso, da cinefilo, mi ritrovo a "vedere" un film, mentre leggo un libro (sono i libri migliori).
Ora vengo da te a leggere...
@Bibliomatilda
Se ti è piaciuto Il giorno che diventammo umani ti piacerà anche questo, il racconto lungo avrebbe potuto benissimo stare in quella raccolta. Anche io compro pochi libri online (e mai nessuno solo in formato elettronico), ma a questo non ho saputo resiste...
@Cri
Viva la libertà ... di ordinare libri come questo. Già: da non perdere!
@Francesca
Pure io ero molto scettico, e volevo l'edizione cartacea (ma la puoi trovare, solo alle presentazioni del libro), e allora, non potendo più resistere, ho ceduto all'edizione e-book. Ti assicuro che si legge benissimo anche sullo schermo del pc, ed essendo solo una quarantina di pagine, lo si legge in qualche ora. Sono stato molto soddisfatto, fidati, fidati...

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 02:24 , Blogger Silvia Pareschi ha detto...

Grazie Alli, sono sempre contenta di questi consigli di lettura fuori dal "mainstream".

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 09:07 , Anonymous Daniele Verzetti Rockpoeta® ha detto...

Mi piace come recensisci i libri, non come il solito "critico" ma con la "vis" emotiva di chi l'ha letto davvero, per curiosità ed interesse e l'ha apprezzato e dando anche l'impressione che potresti anche eventualmente sottolinearne, se mai ce ne fossero, dei difetti e delle lacune, ma sempre con un tono sincero e sereno e senza quella sadica acredine che invece certi "critici professionisti" dispensano a piene mani (salvo quando non sono pagati per sperticarsi in complimenti pieni di superlativi assoluti).

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 09:42 , Anonymous Giò ha detto...

Interessante suggerimento, anche perché tendo a non frequentare troppo i grandi saloni del libro, ma abreve ce ne potrebbe essere qualcuno con delle carateristiche molto particolari... magari te ne do notizia!

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 11:50 , Blogger Elle ha detto...

Che bei ricordi Il giorno che diventammo umani, l'avevo divorato. Hai ragione, Il signor Bovary ci starebbe bene nella raccolta, e in fondo trovo utile anche l'idea del mini e-book perché è una lunghezza che non stanca gli occhi (anche se i veri lettori di e-book sono fatti apposta per non stancare gli occhi, non hanno lo stesso schermo di un pc).
Zardi, è sempre lui, storie di sesso e di morte, di amore e desiderio, di debolezze umane e codardia e Orietta.
Orietta mi piace, invece non ho capito chi è la voce narrante, pensavo un collega, poi un vicino, poi la seconda personalità del protagonista.. rimane il mistero..
Alli tu sarai il regista del film?!?

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 17:54 , Blogger ElenaSole ha detto...

Io sono tra le fortunate ad averlo cartaceo ;) in quella foto a Torino...beh, c'ero!!!!! :D
Che dire: Torino-Padova all'alba di quella domenica di maggio, mentre rientravo da una giornata al Salone del Libro ... l'ho divorato...mi ha accompagnato ne, una storia cruda ma sofisticata. Paolo ha la capacità di attorcigliarti dentro la storia...eh la voce narrante, beh...io ho pensato all'anima! ebbene, che lo sia?

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 20:33 , Blogger mr.Hyde ha detto...

Grazie per i consigli, vedo di procurarmeli!

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 21:33 , Blogger Paolo Zardi ha detto...

Io avrei un'idea su chi sia la voce narrante, ma non lo dico... ;)

Una delle cose più curiose di Madame Bovary è l'inizio, raccontato in prima persona plurale (!). "Nous étions à l'Etude, quand le Proviseur entra suivi d'un nouveau habillé en bourgeois et d'un garçon de classe qui portait un grand pupitre...". Noi chi? Poche pagine dopo, quella voce sparisce, sostituita da un narratore che nasconde la propria presenza... Ma chi conosce ogni piega dell'anima di Emma? E perché in nessun momento questa voce si commuove, o prende le parti di qualcuno? Con quale coraggio, e con quale distanza, porta ogni cosa alle sue estreme conseguenze?

Grazie, Alligatore, per la lettura, e per aver voluto condividere il tuo punto di vista! Spero di avere presto modo di ritrovarti, magari a Verona, per parlare di libri (non necessariamente dei miei! ;)).
Un abbraccio!
Paolo

 
Alle 28 agosto 2014 alle ore 22:37 , Blogger George ha detto...

Sono un lettore appassionato di Zardi (ciao Paolo) da quando ho letto la tua intervista Ally. Ora mi prederò subito anche questo, che mi ero perso...ciao Ally.

 
Alle 29 agosto 2014 alle ore 00:04 , Blogger Alligatore ha detto...

@Silvia
Grazie, io ci sguazzo fuori dal mainstream, per questo riesco a mantenermi giovane e bello :)
@Daniel
Grazie, sì, riguardo a certi critici, che magari non hanno manco letto e/o ascoltato/visto quello che recensiscono. Io lo faccio per divertimento, e cerco di parlare sempre di cose che mi sono piaciute (il tempo è così poco per occuparmi di cose che non mi piacciono).
Giò
Prego, pure io non vado al gran salone del libro (anche se, ammetto, una volta mi piacerebbe andarci)... attendo tue notizie allora.
@Elle
Sì, trovo che ci siano sempre le stesse tematiche in Zardi, che, come fanno i grandi (e per me è un grande) fa sempre lo stesso libro (sia lungo o breve, racconti, o romanzi, su carta o su supporto elettronico). Orietta ti piace e non sai chi sia la voce narrante? Per me è l'anima del protagonista, che se ne va poco dopo di lui... da agnostico ho scritto per questo "io non ci credo"). Il regista del film? Magari, e poi lo presentiamo a Venezia ;)*
@Sole
Sì, è vero, storia cruda ma sofisticata, direi anche io così. Tu ci sei in quella foto? Nel senso che eri lì, oppure ci sei proprio in quella foto che ho messo? Quale sei?... bella la tua esperienza al Salone del libro, e anche il viaggio Torino-Padova leggendo Zardi... sì, anche per me, la voce narrante è l'anima del protagonista.
@Mr Hyde
Questo qui di Zardi, Il signor Bovary lo puoi avere in un attimo, anzi, per meglio dire, in un clic, se hai dimestichezza con i pagamenti online, e c'è solo in formato elettronico.
@Paolo Zardi
Grazie a te per questo ritorno in palude, e dalle tue parole appassionate (si sente che ci hai vissuto e lo hai sviscerato il romanzo di Flaubert, per fare il tuo, la tua versione...), e le tue parole, confermano la mia intuizione, confermata anche da Sole, tra le tue prime lettrici. La speranza di rivederci a Verona, o in altri luoghi, è anche mia... vediamo il prossimo che pubblica qualcosa ;)
@George
Ciao George, mi fa piacere che segui i miei consigli... conoscendoti bene, sono sicuro ti piacerà anche questo.

 
Alle 29 agosto 2014 alle ore 12:14 , Anonymous Aldievel ha detto...

Leggerò molto volentieri caro Alligatore, grazie del consiglio!

A presto.

PS
Che bello essere tornato tra i blog, si respira aria buona.

 
Alle 29 agosto 2014 alle ore 20:42 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie a te Aldievel, e grazie di essere tornato con noi ;)

 
Alle 31 agosto 2014 alle ore 09:54 , Blogger amanda ha detto...

Gifuni ancora ancora, ma la Crescentini! Orietta è meno eterea, più carnale, più scontata come "bellezza" però per il marito un Giuseppe Battiston non ce lo vedresti bene?

 
Alle 31 agosto 2014 alle ore 10:55 , Blogger Alligatore ha detto...

In verità mentre leggevo il libro, ho subito pensato a Gifuni, mentre per la Crescentini ci sono arrivato dopo, trovando la sua foto in un blog, una foto diversa dalla Crescentini eterea che giustamente dici, e per quello ho pensato a lei. Vero, Battiston sarebbe perfetto per il marito tradito (ci avevo pensato, adoro Battiston, è che aveva già fatto questo ruolo, nello buon Cosa voglio di più , e non volevo si fossilizzasse nel ruolo).

 

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