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sabato 18 giugno 2016

Euro2016, al cine: Francia 3 Italia 1

Il condominio dei cuori infranti (non badate all'assurdo titolo italiano, in originale era Asphalte) del francese Samuel Benchetrit (è il primo suo film ad arrivare sui nostri schermi), vince su Le confessioni, del promettente italiano Roberto Andò. La storia surreale del film francese, particolare, a tratti incredibile, conquista per la sua freschezza. Un film così non si va a vedere, ti chiama. Forte nel narrare con leggerezza la vita dentro un vecchio condominio della periferia francese con gente povera, ma molto dignitosa.  Gran gioco di squadra, per portare in gol l'oriunda Valeria Bruni Tedeschi, capace di giocare con scioltezza sia in Francia, sia in Italia. Qui è una stralunata infermiera di notte, che si beve le fandonie di un poveraccio in carrozzina. Grintosa e imprendibile Isabelle Huppert, corre sulla fascia sinistra, come attrice dal grande passato d'autore, che non riesce più a fare film. Porta in gol il giovane figlio del regista Jules Benchetrit: faccia d'angelo, sotto porta non perdona. Ma in Francia come è noto giocano, ormai da anni, anche arabi, come la vecchietta Tassadit Mandi, terzo gol per questo film. Lei è l'anziana che accoglie in casa uno stralunato astronauta americano, caduto per caso sul tetto del condominio.


Con Le confessioni, Andò mette giù una gran bella squadra, con molti fuoriclasse in zona d'attacco (Servillo, Auteuil, Favino), che si ostacolano vicendevolmente. Che il Fondo Monetario Internazionale sia una brutta banda già si sapeva, che abbia preso il sopravvento sulle nostre vite, dettando l'agenda alla politica, pure, ma che l'unica alternativa sia un prete morigerato, scrittore e un po' santone, mi pare semplicistico. Toni Servillo è bravo, sappiamo, però mi ricorda troppo certi personaggi di Sorrentino, e resta a bocca asciutta (tanto, il sacerdote da lui interpretato, mangia solo delle noci). Meglio Daniel Auteuil, perfetto nelle vesti del malato direttore del FMI, l'unico goleador del Le confessioni (non vi dico come andrà in gol). Favino si agita per tutta la partita, politico italiano alla ricerca di mediazioni impossibili, ma non convince nessuno. Il paragone con Todo Modo, messo come lancio del film, l'ho trovato eccessivo. Il capolavoro di Elio Petri era una potente allegoria sulla DC di allora, pellicola coraggiosa e veramente antisistema (per quel film pagò di persona), quello di Andò è dentro al sistema, riformista ad essere di manica larga. A differenza di Sorrentino, Andò sembra però ancora capace di governare ciò che crea. Vedremo nelle prossime partite ... in un nuovo campionato.

11 commenti:

  1. Il "condominio dei cuori infranti" lo volevo andare a vedere, ma da queste parti ancora non è arrivato, a questo punto sono un po' pessimista...
    Mi incuriosiva soprattutto per la presenza di Michael Pitt (l'astronauta americano) che ho conosciuto in Boardwalk Empire, in cui spicca in un ruolo interessante e controverso (e pure un po' disturbante, come per Gretchen Mol), e poi perché il cinema francese, almeno un certo, di periferia e contaminazione fa sempre sperare in un mondo migliore... La Bruni Tedeschi l'ho vista bravissima, ma sempre troppo se stessa, nell'ultimo di Virzì, ma mi ha convinta il giusto..

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  2. Cerca di vederlo é un piccolo gran film. Pitt lo apprezzo fin dal film di Bertolucci, la Bruni Tedeschi una fuoriclasse ... per ne ha fatto gran gol anche in maglia azzurra, nel film di Virzì :)

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  3. Il film di Virzì mi è piaciuto e ha commossa, ma qualcosa non mi ha convinta, certo per la Ramazzotti la parte era molto più difficile, il personaggio della Bruni Tedeschi (che adoro come donna e attrice) mi è sembrata un po' un contentino alla mentalità berlusconiana/padana del più aspro e perfetto "il Capitale umano", e..magari la sanità Toscana funzionasse così, una leggera lecitina al PD c'è stata, cmq fa piacere che abbiano coinvolto le ragazze del centro diurno "Mah Boh" di Margine Coperta, sono state davvero brave.

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  4. Non conosco direttamente la sanità toscana, sicuramente il centro di Margine Coperta ne esce bene, come immagine. Direi che entrambi i personaggi non erano facili, ma alla fine a me hanno convinto entrambe: commedia all'italiana dolce/amara, stereotipi politici portati alle estreme conseguenze, e momenti davvero belli. Promosse entrambe.

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  5. ho visto solo quello francese e mi è piaciuto.
    e la bruni tedeschi mi è sempre piaciuta.

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  6. Hai fatto bene, alla fin fine ... sì, la Bruni Tedeschi ha sempre avuto quel qualcosa in più rispetto a molte sue colleghe della sua generazione.

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  7. Voglio riuscire a guardarli per esprimere una mia opinione.
    Saluti a presto.

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  8. Ciao Ally, hai per caso visto Lo chiamavano Jeeg Robot?

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  9. @Cavaliere oscuro del web
    Aspetto che li guardi, e poi mi dirai bene ... hai ragione.
    @And
    Non vedo l'ora ... è in programma al Cinema all'aperto, spero inizi l'estate.

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  10. Ma quanto è brava Valeria Bruni Tedeschi? E che brutto è il titolo italiano? Ma perché fanno ancora queste porcate?

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  11. Non ho risposte Silvia, anzi per risponderti ti quoto ;)

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